Di una notte morente

Gianfranco Lauretano - Di una notte morente

Fiore amore

Non accade nulla ma io aspetto
so che tra i colori dei miei fiori
soffia una canzone sottintesa
e io e loro la sentiamo. Vivo
guardo alla finestra certo
della bontà dell’universo
dell’assurdità di ogni risposta
che non abbia dentro quella musica
e i miei fiori.

Quando sei assente anch’io lo sono
Quando sei assente anch’io lo sono
i rumori della casa si moltiplicano
nel buio diventando nuovi e ignoti

quando manchi dal letto accendo la luce
dalla tua parte mi risponde un vuoto
solo un immenso smarrimento

anche i nostri mille libri rivelano
la loro solitudine, pochi ne reggono
l’urto, quelli prossimi al Vangelo

quando sei lontana tornano i brusii
si spalancano le bocche del nonsenso
perché l’amore sta lontano con te.

È fatta, dorme ancora
È fatta, dorme ancora, come un gomitolo
tra la testa e la pancia, esattamente
nel mio petto. Scivola nel sonno come in mare
lasciando una cellula alla volta
abbandono senza paura come la strada
diritta e visibile nella pianura
tra Ravenna e Ferrara. La inseguirò
senza raggiungerla perché le strade del sonno
sono misteriose, hanno una meta a ritroso
inseguono immagini e attori che parlano
da luoghi imprevedibili, da un sipario
che si apre senza segnale, quando il pubblico
sta ancora chiacchierando o è già uscito.

Luce bassa della storia
Luce bassa della storia, del mese, dell’ora
luce che porti nel tuo grembo d’oro
una debolissima canzone
che solo orecchie e cuori tesi possono afferrare
luce tenue dietro l’orizzonte
io sono qui. Raggiungimi e riscaldami
è la preghiera. Togli il freddo
proveniente da colpe erette sull’abisso
che io trovi al rientro una risposta
che sia Natale quando torno a casa